Le nostre prestazioni

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Il fluoro è un elemento fondamentale nella profilassi per la carie, sia del bambino che dell’adulto. Una volta assunto si associa allo smalto o meglio, all’idrossiapatite che costituisce lo smalto e si sostituisce all’idrossido andando a formare la fluorapatite, che risulta essere molto più resistente agli attacchi acidi della carie rispetto all’idrossiapatite fisiologica.
Come per tutte le terapie, la posologia ossia le quantità e le modalità di somministrazioni, devono essere accurate oltre che prescritte dal medico. Le controindicazioni esistono, infatti sovradosaggi di fluoro portano prima alla fluorosi e poi intossicazione sistemica.

SigillatureLa procedura di sigillatura dei solchi e delle fossette è una tecnica di prevenzione della carie da eseguire sui denti appena erotti, sia decidui che permanenti in modo da ostacolare la formazione della carie. Il procedimento consiste nell’apposizione nei solchi e nelle fossette dentali di un materiale resinoso che crea un sigillo impermeabile ai liquidi e quindi ai batteri, che non permette l’instaurarsi del processo carioso.
È un trattamento non invasivo estremamente consigliato per la sua validità scientifica in termini di prevenzione della carie.

ConservativaLa Conservativa è la branca dell’Odontoiatria che si pone come obiettivo la riabilitazione degli elementi dentali colpiti da carie o fratture. Attraverso le più moderne tecnologie in questo campo, il nostro studio si impegna ad applicare il concetto di “odontoiatria conservativa minimamente invasiva” e quindi di eliminare i tessuti cariati del dente con il massimo rispetto riguardo la struttura integra e sana, ripristinandone la forma e la biofunzione. Tutto questo si ottiene con l’impiego dei cosiddetti “materiali compositi” che sostituiscono le amalgame, materiali meno biocompatibili.
I materiali compositi devono la loro denominazione al fatto di essere per l’appunto, composti da due o più materiali diversi, in questo caso tre, che miscelati opportunamente creano un nuovo materiale con proprietà meccanico-fisiche superiori rispetto a quelle dei singoli componenti.

Tali materiali sono:

  • > La matrice resinosa, che funge da struttura;
  • > I riempitivi inorganici o rinforzanti, che sopperiscono alle carenze meccaniche della matrice conferendole resistenza;
  • > Gli agenti accoppianti ossia sostanze in grado di interfacciare matrice e riempitivo e quindi migliorandone le proprietà fisiche.
I vantaggi di usare tali materiali rispetto alle vecchie amalgame d’argento sono:
  • > Estetica: le componenti dei materiali compositi permettono la resa estetica del restauro non solo dal punto di vista dell’anatomia e quindi della forma, ma anche per quanto riguarda il colore. Infatti, i materiali compositi nascono con un’infinita varietà di colori, divisi tra smalti e dentine, in maniera tale da lasciare alla mano dello specialista di conferire naturalezza al restauro e quindi di mimetizzarlo rispetto ai denti naturali;
  • > Resistenza: i materiali compositi hanno proprietà meccanico-fisiche quasi sovrapponibili a quelle dei denti naturali tali da formare un’unità bionfunzionale costituita dal dente naturale e dal restauro intimamente uniti;
  • > Immediatezza: sempre all’interno dei materiali compositi sono presenti delle particolari molecole dette “fotoattivatori” i quali reagiscono quando esposti a determinate lunghezze d’onda prodotte da speciali lampade che permettono l’inizio della reazione di presa e quindi l’indurimento immediato del materiale. Pertanto non esistono più le strette limitazioni post-operatorie come al tempo delle amalgame;
  • > Microinvasività: l’impiego di materiali compositi permette un approccio clinico diverso rispetto ad un tempo, con la finalità di preservare al massimo l’integrità dei tessuti dentari sani e quindi di ridurre al massimo l’indebolimento del dente naturale.

EdodonziaL’Endodonzia è la branca dell’Odontoiatria che ha come fine la salute e la cura dell’endodonto, ossia la struttura vitale del dente rappresentata dalla polpa. La polpa dentaria è un organo caratterizzato da elementi cellulari, da vasi e da nervi. Si ricorre a tale branca quando traumi, lesioni cariose profonde o alterazioni irreversibili colpiscono la polpa, che subisce gli insulti andando in necrosi, ossia la morte tissutale.
L’endodonzia quindi si prende carico dell’asportazione della polpa e di tutti i suoi annessi dall’interno del dente, pulendo e disinfettando le strutture residue, riempiendole con materiali inerti per permettere il salvataggio dell’elemento dentario nell’arcata. I trattamenti endodontici si accompagnano ad una fase di protesizzazione, ossia il dente trattato endodonticamente o devitalizzato risulta essere più fragile rispetto ad uno naturale sano, pertanto l’indicazione clinica è l’applicazione di una qualsivoglia protesi, che può essere una corona singola, un ponte e così via.
Il trattamento endodontico è una procedura complessa e minuziosa che si avvale di strumenti altamente tecnologici come il localizzatore apicale; uno strumento che aiuta a misurare la lunghezza dei canali radicolari conferendo precisione e sicurezza dell’intero trattamento. Funziona attraverso l’emissione di micro-scariche elettriche e loro conseguente rilevazione, computate da un microprocessore che indica allo specialista la lunghezza raggiunta dagli strumenti endodontici. In associazione a questo formidabile strumento vi sono le radiografie endorali, piccole pellicole radiografiche ai fosfori attivi che vengono fatte durante il trattamento e mostrano visivamente lo stato dei canali e del processo endodontico.

La chirurgia parodontale si occupa di trattare chirurgicamente i tessuti gengivali, sia per motivi patologici che estetici. Tale pratica si dimostra particolarmente utile quando c’è da eradicare il processo infettivo profondo che causa la malattia parodontale. La chirurgia parodontale affronta anche le tematiche estetiche, basti pensare alle recessioni gengivali che scoprono i denti, e che possono essere risolte grazie a questa tecnica.

Implantologia
ImplantologiaL’Implantologia è la branca dell’Odontoiatria chirurgica che si occupa della sostituzione di elementi dentari andati perduti o compromessi in maniera irreversibile attraverso l’inserimento nell’osso di impianti in materiale biocompatibile come il titanio. L’aspetto fondamentale dell’impianto è il materiale di cui è costituito, il quale dev’essere biocompatibile ossia non deve poter suscitare una qualsivoglia risposta da parte dell’organismo.
A seconda dell’osso incontrato, gli impianti hanno tempi di guarigione diversi che variano dai 3 ai 6 mesi, tempo necessario affinché si raggiunga l’osteointegrazione, ossia la perfetta unione fra impianto e osso dovuta all’adesione da parte delle cellule sulla superficie implantare. Una volta raggiunta l’osteointegrazione, l’impianto può accogliere la struttura protesica che può essere una corona singola, un ponte o una protesi totale.

In particolari casi, valutati con attenzione dallo specialista, si può optare per il cosiddetto Carico Immediato, che consiste nell’inserimento dell’impianto nell’osso seguito nella stessa seduta dall’applicazione della struttura protesica. Nell’eventualità che non vi sia sufficiente supporto osseo ad accogliere l’impianto, entrano in gioco le tecniche di rigenerazione ossea, vale a dire tecniche chirurgiche che prevedono l’inserimento di osso autologo o eterologo avvolti da membrane riassorbibili nei siti richiesti. Condicio sine qua non per l’implatologia è la pianificazione, che si avvale di tutte le tecniche radiologiche possibili a partire dall’ortopatomografia che offre il quadro generale, quadro che può essere approfondito con una TAC Cone-Beam. La TAC Cone-Beam permette l’acquisizione dei dati anatomici è la ricostruzione 3D delle strutture ossee al fine di migliorare al massimo la pianificazione del singolo caso.

L’implantologia permette di:

  • > sostituire un dente singolo;
  • > sostituire più denti vicini;
  • > stabilizzare protesi rimovibili.

La Protesi Dentale è la branca dell’Odontoiatria che si occupa della riabilitazione della dentizione originale. La compromissione di tale dentizione può essere dovuta ad un’infinità di motivi, e la riabilitazione svolge sia la parte funzionale che quella estetica.
Di protesi dentale possiamo parlare di protesi dentale fissa o mobile. La protesi dentale fissa consiste nell’impiego di manufatti protesici non rimovibili dal paziente che possono essere singoli o multipli. Tali manufatti possono essere ancorati o su denti naturali del paziente o su impianti precedentemente inseriti. Per quanto riguarda la protesi mobile invece, trattasi di manufatti protesici rimovibili dal paziente e che vanno a sostituire l’intera arcata o parte di essa. Sono rimovibili durante l’arco della giornata per facilitare le manovre di igiene orale sia del cavo orale che della protesi da parte del paziente.

Di protesi mobili esistono tre diversi tipi fondamentalmente:

  • > protesi totale normalmente conosciuta come dentiera supportata dai tessuti molli del paziente;
  • > protesi parziale o scheletrato, formata da una porzione in resina e da una metallica che si agganciano agli elementi residui;
  • > protesi ancorate ad impianti o Overdenture.

Intarsi

L’intarsio, come suggerisce il nome, rappresenta un frammento di dimensioni variabili che va a sostituire una porzione di dente. Ne esistono di diversi tipi a seconda dell’entità della superficie dentaria da ricoprire. Le indicazioni sono numerose, a partire dai grandi restauri conservativi, vale a dire nel caso in cui un paziente presenti un elemento fortemente compromesso, l’opzione terapeutica può ricadere sull’intarsio, così come anche nel caso di cavità medio-grandi o altri casi analoghi.
I materiali che possono essere impiegati variano dalle resine composite utilizzate per le otturazioni, alle ceramiche. Per quanto riguarda il procedimento operativo, si parte con un appuntamento dove, una volta deciso per questo piano di trattamento, lo specialista prepara le cavità secondo geometrie accurate che in futuro accoglieranno l’intarsio. Sempre nella stessa seduta vengono rilevate le impronte di precisione, e contestualmente vengono realizzati degli intarsi provvisori con cui il paziente può continuare con il suo consueto stile di vita. Una volta ultimati i procedimenti operativi di realizzazione dell’intarsio, il paziente viene accolto e fatto accomodare per la prova degli intarsi, i quali una volta approvati vengono cementati e rifiniti in maniera definitiva.